15 Febbraio 2022

Economia Circolare e Comunicazione Della Sostenibilità

Economia Circolare e Comunicazione della SostenibilitàNei sei anni trascorsi dalla conferenza sul clima di Parigi a quella dello scorso anno a Glasgow, l’economia globale ha consumato il 70% in più di quello che la Terra può autoprodurre.

Praticamente tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana, compresi quelli che ci sembrano più “ecologici” come spostarci in bicicletta o leggere un libro, sono modellati sulla disponibilità e il consumo di determinate materie prime. Per non parlare ovviamente di quelli più impattanti come guidare un’automobile o accendere il riscaldamento. E man mano che il nostro stile di vita ci spinge a moltiplicare le cose che possediamo, che possiamo o desideriamo fare (viaggiare, acquistare nuovi beni di consumo, o anche semplicemente mangiare), usiamo sempre più risorse naturali.

Dei 100 miliardi di tonnellate di risorse che il mondo utilizza ogni anno, solo l’8,6% viene rimesso in circolo nella nostra economia: oltre il 90% di ciò che prendiamo dalla terra per soddisfare i nostri bisogni e desideri va sprecato. Per dirla con una formula che conosciamo tutti molto bene: siamo la società dell’usa e getta.

Cosa significa “economia circolare”?

Economia Circolare e comunicazione della sostenibilità
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Secondo il Circularity Gap Report 2022, l’economia circolare ci fornisce gli strumenti per trasformare la nostra economia lineare in un nuovo modello di produzione e consumo nel quale i rifiuti e l’inquinamento vengono eliminati o drasticamente ridotti, i prodotti e i materiali vengono riutilizzati e la natura si rigenera. 

Le strategie di economia circolare che ci permetterebbero di ridurre l’utilizzo di materie prime, le emissioni inquinanti e gli sprechi, si basano su questi quattro principi:

  1. NARROW: LIMITARE L’USO DI MATERIALI E RISORSE
    Riducendo al minimo gli input complessivi di materiali in un processo economico, le emissioni potenziali presenti nelle risorse e nei prodotti finali si riducono, specialmente se viene data priorità ai flussi con le più alte emissioni incorporate.In pratica: Iniziative di condivisione e noleggio (es. car sharing e bike sharing), alleggerimento dei materiali, prodotti o edifici multifunzionali, efficienza energetica, digitalizzazione.

  2. SLOW: UTILIZZARE PIÙ A LUNGO CIÒ CHE ABBIAMO
    Nel prolungare la vita funzionale delle risorse, le emissioni legate ai flussi di materiali sono distribuite e ridotte nel tempo.In pratica: Uso di materiali durevoli, design modulare, design per lo smontaggio, la riparazione, la rigenerazione, la rimessa a nuovo, ristrutturazione e rimodellamento.

  3. REGENERATION: SALVAGUARDARE LE RISORSE E RIPRISTINARE L’AMBIENTE
    Grazie ad attività e a risorse rigenerative, le emissioni (in particolare quelle da combustibili fossili)  possono essere in gran parte eliminate dal processo economico, e l’ambiente può ritornare alle condizioni precedenti allo sfruttamento e alla contaminazione.In pratica: Energia rinnovabile, uso di materiali rigenerati e rigenerabili, agricoltura rigenerativa che non impoverisce e non inquina i terreni, attività di bonifica e rivalorizzazione dei siti industriali.

    Su questo tema, vedi il report curato da K-Change per Eni Rewind, che racconta l’impegno dell’azienda nella remediation, nella bonifica dei siti industriali e in altri aspetti della sostenibilità ambientale.

  4. CYCLE: DARE NUOVA VITA A PRODOTTI E MATERIALI
    A seconda dell’energia usata e delle emissioni rilasciate durante il processo, questa strategia ha il potenziale di ridurre o di eliminare le emissioni dagli input di lavorazione.In pratica: Progettare i prodotti in un’ottica di riciclabilità (sia tecnica che biologica) e di riutilizzo, design sostenibile, facilità di smontaggio e separazione dei materiali.


Perché Economia Circolare e Comunicazione della sostenibilità sono strettamente correlate?

Negli ultimi dieci anni stiamo assistendo a una trasformazione dell’economia e della società senza precedenti, che porta con sé un cambiamento nel modo con cui le aziende si “raccontano”. Si è passati, infatti, da una comunicazione unidirezionale brand-consumatori a un approccio multidirezionale basato sulle conversazioni tra aziende e clienti, ma anche sulla maggiore interazione e condivisione di opinioni tra i cittadini stessi in materia di acquisti. 

Tutto ciò ha influito enormemente sulle scelte dei consumatori (sempre più consum-attori sulla scena del mercato) che si dimostrano sempre più attenti nella selezione di prodotti e servizi sostenibili per l’ambiente e la società

Saper comunicare la sostenibilità è una prerogativa essenziale dell’impresa che vuole valorizzaregli sforzi effettuati in termini di brand awareness e nuovi investimenti da parte degli stakeholder.

E la tua azienda ha già una strategia efficace per comunicare la sostenibilità?

K-Change è a tua disposizione per approfondire insieme a te questo tema fondamentale per il futuro del tuo business.

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