Nei sei anni trascorsi dalla conferenza sul clima di Parigi a quella dello scorso anno a Glasgow, l’economia globale ha consumato il 70% in più di quello che la Terra può autoprodurre.
Praticamente tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana, compresi quelli che ci sembrano più “ecologici” come spostarci in bicicletta o leggere un libro, sono modellati sulla disponibilità e il consumo di determinate materie prime. Per non parlare ovviamente di quelli più impattanti come guidare un’automobile o accendere il riscaldamento. E man mano che il nostro stile di vita ci spinge a moltiplicare le cose che possediamo, che possiamo o desideriamo fare (viaggiare, acquistare nuovi beni di consumo, o anche semplicemente mangiare), usiamo sempre più risorse naturali.
Dei 100 miliardi di tonnellate di risorse che il mondo utilizza ogni anno, solo l’8,6% viene rimesso in circolo nella nostra economia: oltre il 90% di ciò che prendiamo dalla terra per soddisfare i nostri bisogni e desideri va sprecato. Per dirla con una formula che conosciamo tutti molto bene: siamo la società dell’usa e getta.
Secondo il Circularity Gap Report 2022, l’economia circolare ci fornisce gli strumenti per trasformare la nostra economia lineare in un nuovo modello di produzione e consumo nel quale i rifiuti e l’inquinamento vengono eliminati o drasticamente ridotti, i prodotti e i materiali vengono riutilizzati e la natura si rigenera.
Le strategie di economia circolare che ci permetterebbero di ridurre l’utilizzo di materie prime, le emissioni inquinanti e gli sprechi, si basano su questi quattro principi:
Su questo tema, vedi il report curato da K-Change per Eni Rewind, che racconta l’impegno dell’azienda nella remediation, nella bonifica dei siti industriali e in altri aspetti della sostenibilità ambientale.
Negli ultimi dieci anni stiamo assistendo a una trasformazione dell’economia e della società senza precedenti, che porta con sé un cambiamento nel modo con cui le aziende si “raccontano”. Si è passati, infatti, da una comunicazione unidirezionale brand-consumatori a un approccio multidirezionale basato sulle conversazioni tra aziende e clienti, ma anche sulla maggiore interazione e condivisione di opinioni tra i cittadini stessi in materia di acquisti.
Tutto ciò ha influito enormemente sulle scelte dei consumatori (sempre più consum-attori sulla scena del mercato) che si dimostrano sempre più attenti nella selezione di prodotti e servizi sostenibili per l’ambiente e la società.
Saper comunicare la sostenibilità è una prerogativa essenziale dell’impresa che vuole valorizzaregli sforzi effettuati in termini di brand awareness e nuovi investimenti da parte degli stakeholder.
E la tua azienda ha già una strategia efficace per comunicare la sostenibilità?
K-Change è a tua disposizione per approfondire insieme a te questo tema fondamentale per il futuro del tuo business.
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